Benedetta tu fra le donne
Expiredl'attesa e la gioia della vita nuova
"Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo" (Lc. 1,42)
Sulla vicenda di stupore e di molteplicità esperienziale di una donna che aspetta una vita nuova che germoglia nel suo seno si è scritto tanto, sia dal punto di vista medico, che dal punto di vista psicologico ed esistenziale.
L'aspetto che noi credenti in Cristo più trascuriamo, dal punto di vista umano e della fede, è quello per cui si fa appartenere la maternità di Maria ad una dimensione così straordinaria e particolare a prescindere da tutti quegli aspetti umani che sicuramente l'accompagnarono. Questa "povertà" narrativa non nasce certo dalla essenzialità dei vangeli ma probabilmente da un approccio del tutto maschile alla fede; approccio sicuramente valido ma ovviamente limitato nella "percezione del mistero".
Una tomba che diviene scala per il cielo
Expireddi Manuel Nin
Benedettino
Rettore del Pontificio Collegio Greco
Tutte le liturgie delle Chiese cristiane hanno un senso pedagogico - o, meglio, mistagogico - molto chiaro. Questo aspetto è sottolineato chiaramente nelle liturgie dell'Oriente cristiano: la liturgia è come un maestro nella fede, impregnata com'è di elementi che istruiscono i fedeli nelle verità della fede. Troviamo questa dimensione della liturgia in particolare nelle celebrazioni della Madre di Dio, colei che accolse nel suo grembo il Verbo eterno di Dio. La presenza di Maria scandisce i diversi momenti dell'anno liturgico delle Chiese di tradizione bizantina: la prima grande festa nel ciclo liturgico è quella dell'8 settembre, cioè la nascita della Madre di Dio, e si chiude con la festa del 15 agosto, la sua Dormizione. Tutto il mistero di Cristo che si celebra lungo l'anno liturgico ha inizio con la nascita di Maria e si chiude con il suo transito e la sua piena glorificazione.
Santa Chiara d’Assisi, donna eucaristica custode della città
ExpiredLa solennità del Corpus Domini fu istituita da papa Urbano IV nel 1264 in seguito al miracolo di Bolsena avvenuto l’anno precedente. Il contesto in cui si colloca tale festa è il riconoscimento della presenza reale del corpo e sangue di Cristo nel pane e vino consacrato; la teologia esprime tutto ciò con il termine transustanziazione. Tale consapevolezza si esprimeva in vari modi, come mostra il seguente episodio della Vita di santa Chiara d’Assisi (Fonti Clariane, a cura di G. Boccali, Ed. Porziuncola, Assisi 2013, pp. 351) che influenzerà l’iconografia della Santa raffigurata spesso con in mano l’ostensorio.
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