Spirito del perdono d’Assisi: la via francescana nella globalizzazione
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Il pensiero di Raimondo Lullo che si confrontò con tutti
La strage avvenuta a Parigi il 7 gennaio 2015 ha messo ancora più in evidenza l’esigenza nell’attuale epoca di globalizzazione di una educazione al rispetto e al dialogo in linea con lo spirito del perdono d’Assisi. Certamente la strada da percorrere per non scadere in pericolose polarizzazioni tra identità e accoglienza non è semplice; al riguardo un aiuto proviene dalla vita e pensiero del maiorchino Raimondo Lullo che alla fine del Duecento e inizio de Trecento ha scritto innumerevoli opere e percorso diversi territori per far apprendere la via del rispetto e del dialogo. Di seguito un contributo di Sara Muzzi – apparso in L’Osservatore Romano domenica 30 ottobre 2011 – che ben riassume il pensiero di Lullo.
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Angolo dell'orazione Dicembre 2014
ExpiredQuesto mese preghiamo per..
Generale: "Perché la nascita del Redentore porti pace e speranza a tutti gli uomini di buona volontà.”
Missionaria: “Perché i genitori siano autentici evangelizzatori, trasmettendo ai figli il prezioso dono della fede.”
Dei Vescovi: “Perché nei credenti cresca il desiderio di annunciare con gioia il Cristo, luce delle genti.”
Del Sito: "Perché i vescovi, ricolmi del massimo grado e grazia del sacerdozio, possano assumersi con amore, responsabilmente e con coraggio la cura del gregge loro affidato, senza atteggiamenti e scelte che riconducano alla Sindrome di Giona".
Angolo dell'orazione Novembre 2014
ExpiredQuesto mese preghiamo per..
Generale: "Perché le persone che soffrono la solitudine sperimentino la vicinanza di Dio, e il sostegno dei fratelli.”
Missionaria: “Perché i giovani Seminaristi, Religiosi e Religiose abbiano formatori saggi, e ben preparati.”
Dei Vescovi: “Perché l’uomo riscopra la sacralità della vita, in un mondo che esalta l’avere e l’apparire, piuttosto che l’essere.”
Del Sito: "Perché i vescovi, ricolmi del massimo grado e grazia del sacerdozio, possano assumersi con amore, responsabilmente e con coraggio la cura del gregge loro affidato, senza atteggiamenti e scelte che riconducano alla Sindrome di Giona".