I casi della sentenza contro l’AfD in Germania e delle elezioni in Romania conducono a riflettere sullo stato della libertà di espressione nel nostro continente
di Renato Veneruso
Il BfV (Bundesamt fur Verfassungsschutz), Ufficio federale per la difesa della Costituzione della Germania, ha reso note le conclusioni della investigazione sul movimento politico costituitosi in AfD – Alternative fur Deutschland, il partito che ha raccolto alle elezioni generali dello scorso 23 febbraio il 20,80% dei voti (oltre dieci milioni di suffragi) su base proporzionale nazionale e risultando il primo partito (al 39% in Turingia ed al 37% in Sassonia e Sassonia-Anhalt) in tutti i Lander della ex DDR – Deutsche Demokratische Republik, la Germania dell’Est che era rimasta divisa dopo la sconfitta della II guerra mondiale e sottoposta al controllo socialcomunista sovietico.
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